"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

domenica 30 marzo 2025

30 marzo 2025. Sri Muththumari Amman Temple, Seema Malake e Gangaramaya Temple.

 È domenica. La città si sveglia con la giusta calma. Andiamo a comprare due dolci e torniamo in hotel a fare colazione. Programma diverso: camminata. Gigi nonostante ieri abbia sforzato il ginocchio, si sente di poter fare i due km e mezza che ci separano dai nostri odierni obiettivi: due templi buddisti dai nomi improponibili. Si va. C'è caldo, quello che piace a noi. I conducenti dei tuk tuk ci assillano per fare il giro turistico con loro ma poi si arrendono.

Nel tragitto vediamo diverse persone vestite a festa che si fanno fotografare. Murales colorati e carini che rallegrano i muri grigi della città. Ci imbattiamo in un tempio induista famoso qui, lo Sri Muththumari Amman. Come tutti i templi induisti è carino e colorato. L'ingresso è a pagamento, 200 rupie a testa (0,60 cent). Ci si scalza, come di rito, e si entra. Alcuni santoni scazzati gironzolano all'interno. Pochi credenti e altrettanti pochissimi turisti, forse è presto. Fatte le dovute foto, usciamo e continuiamo a camminare verso i due templi buddisti ma non prima di essere entrati in chiesa. Oggi è domenica! Ci sono diverse chiese cattoliche e noi siamo proprio di fronte ad una di esse, quella del Gesù bambino. Entrati assistiamo alle esercitazioni del giovane coro. In uno dei lati ci sono tutti i nostri sostenitori o quasi: Sant'Antonio, San Sebastiano, San Cristoforo, Santa Rita, Gesù risorto.
Ringraziati per tutto ciò che abbiamo, continuiamo. Arriviamo al Seema Malake. È un tempio moderno costruito su tre piattaforme collegate tra loro. È circondato da bellissimi Budda e ci sono diverse zone di preghiera con tanto di alberi sacri. È stato eretto sulle sponde di un terreno paludoso adiacente al lago Beira e da qui si può ammirare una splendida vista sulla città i cui alti palazzi ci si possono specchiare, riflettendo la migliore immagine di sé. Punto dolente l'odore del lago. Nonostante sia molto bello, è ridotto ad una scarica di liquami. L'olezzo è davvero pungente. Meno male che nel tempio usano bruciare tanti incensi.
A poche centinaia di metri da questo c'è l'altro tempio il Gangaramaya. Particolare, interessante e strano, anzi stranissimo. È un tempio correlato da una marea di oggetti e manufatti, di qualsiasi cosa proveniente da tutto il mondo. Una sorta di museo, non organizzato e sicuramente non ordinato. Dalle auto d'epoca ai vecchi telefoni, passando per suppellettili in avorio, con rifiniture impressionanti, oggetti egiziani, macchine da scrivere, elefanti. Elefanti?!? È il tempio più importante della città di Colombo.
Fondato da un famoso monaco di cui ci sono diverse effigi e ricordi. È pregno di oggetti donati a scopo sociale educativo e culturale. La frase che lo accompagna è “Un tempio è un faro, un faro per chi è sballottato dalla tempesta”. Effettivamente lo scopo educativo lo avrebbe, ma non è curato da nessuno per esserlo. Non esistono didascalie, non ci sono indicazioni sulla provenienza degli oggetti, tanto meno sul motivo della loro presenza qui dentro. È una raccolta di collezioni al limite della sindrome dell'accumulo compulsivo, insomma da accumulatori seriali, molto disordinati per giunta. Il mondo è bellissimo! 

Si son fatte le 13.00, lo stomaco reclama la sua parte. C'è caldissimo e decidiamo di tornare verso l'albergo con un tuk tuk (400 rupie=euro 1,20cent). Torniamo al Food Court, la catena di ristoranti del self service a due lire. Piattone di riso con tanti contorni e pollo. Divino. Certo, spendiamo troppo: 1.170 rupie per due piatti composti e una bottiglia, da due litri, di acqua = € 3,60 cent. Tre euro e sessanta centesimi!!  Torniamo all'Hotel. Caffè e diario di viaggio. Si sta al fresco per tutto il pomeriggio.
Alle 17.00 usciamo dalla tana. Vorremmo andare a vedere un bel tramonto, magari sul mare. La parte opposta al Fort Green di ieri è la Port City. Sono circa 2 km e mezzo di passeggiate sul lungomare nella zona nuova di Colombo. Questa area infatti fa parte di un progetto di nuova urbanizzazione. Per ora sono presenti soltanto banchine, zona pedonale che costeggia il mare  e nella quale si trovano diverse zone di ristoro. La frequentazione è soprattutto di gente del posto. È molto carina. Ci godiamo il bel tramonto e la bella passeggiata. La struttura moderna del ponte sul mare è illuminata e fa da sfondo a tante immagini fotografiche. 

Torniamo nella zona del forte, vicino all'Hotel (C1Fort). Saliti in camera non abbiamo voglia di fare niente. Sono le 20 e forse finiamo così, non abbiamo nemmeno appetito. Ma no, non si possono sprecare le ultime ore delle ultime sere del nostro bellissimo viaggio in una camera di hotel. Usciamo un pò, magari ci sediamo in uno dei pub qui vicino a bere un boccale di buona birra fresca. Ma ecco che nella via in cui si trovano i localini carini carini, in cui siamo stati qualche sera fa, c'è tutto un allestimento di opere artistiche.
Uno striscione colorato è affisso sulle teste di un gruppo di giovani musicisti: “Fairway Colombo Art&Jazz Festival”.!!!.   sì, siamo capitati nella pausa del concerto di questa jazz band, tra dipinti e artisti. Noi, che amiamo il jazz. Noi, che paghiamo per i concerti jazz. Noi che seguiamo, quando è possibile, il live jazz. Quindi? Ci infiliamo nel pub fronte concerto, ordiniamo un litro e mezzo di birra e patatine fritte. Si ricomincia a suonare e ci accorgiamo che sono davvero bravi, soprattutto il batterista. Il repertorio non è dei migliori, musica pop riadattate ma piacevole nell'insieme. Siamo strafelici di essere qui, con tanta gente del posto, pochi occidentali, tanta birra, caldo e serenità. Cosa volere di più!?! 

Costo di 1.500 ml di birra? 2.500 rupie srilankesi = € 8,00 - otto euro! 

Nota bene 

Per i due templi buddisti stesso costo di ingresso : 400 rupie a testa per l'ingresso ad ognuno di essi (= € 1,24cent)


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