"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"
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mercoledì 2 aprile 2025

1 aprile 2025. Si rientra in Sardegna


Sveglia presto. L'opzione per andare in aeroporto: tuk tuk, sotto l'albergo, alle 5 del mattino, fino al mercato di Pettah dove ci sono i minibus per l'aeroporto che partono ogni mezz'ora. Costi: tuk tuk 500 rupie = Euro 1.55 + 1000 rupie per il minivan = Euro 4.50. Insomma con meno di 5 euro arrivi tranquillamente a meno che l'autista del minivan non parta quando vuole. Bisogna tener conto del loro vantaggio: aspettano un pò (oltre la mezz'ora canonica) per avere più passeggeri. Ieri quindi abbiamo simulato il trasferimento con le app Pick me e Uber. Costi molto più alti ma assolutamente economici.

Pick me per i 32 km che ci separano dall'aeroporto chiede circa 4200 rupie, l’equivalente di 13.00 euro. Con Uber la spesa é di 3.200 rupie, meno di dieci euro. Optiamo per questo, e meno male, perché il tizio che doveva venire a prenderci con il tuk tuk in albergo non si è presentato!!! Sti cingalesi! Meglio così alla fine. Uber puntuale e via, in aeroporto con largo anticipo. Imbarco bagagli e passaggi di rito. Il volo è della Etihad Airways, farà scalo ad Abu Dhabi per il cambio aereo e via verso Roma. Da lì volo per Cagliari alle 20.40. Se clicchi quì vedrai il percorso.

È andato tutto bene. Siamo arrivati sani e salvi a casa. C'è freddo, almeno per noi che fino a ieri stavamo a circa 30 gradi. 

Siamo esausti ma felici di avercela fatta senza grandi intoppi. È andata. Tre mesi e dieci giorni volati via con una velocità assurda. Ci sembra così strano. Da un lato sappiamo di aver fatto tanto; dall'altro ci sembra quasi di non esserci assentarti. Doccia, qualcosa da mettere sotto i denti che la nostra Stellina (cognatamore) ci ha fatto trovare al rientro a casa e via a nanna, nella nostra stanza e nel nostro letto. Bello (?!?). Strano. 

Sinceramente non c'è mancato. Non abbiamo mai avuto nostalgia di casa o del nostro letto. Magari di qualche sciocca abitudine oppure di qualche pietanza nostrana, ma veramente molto ma molto poco. Talmente strano che la notte mi sono svegliata e per una frazione di pochi secondi non mi ci ritrovavo. Non mi ricordavo neppure di essere nella nostra camera da letto. 

Siamo comunque felici di esser tornati, soprattutto sani e salvi, perché un viaggio così lungo può nascondere sempre imprevisti antipatici. Durante tutta la permanenza all’estero non ci è mancato quasi niente, se non qualche affetto ovviamente. Be’, che dire, abbiamo riassaporato il viaggiare come piace a noi. Abbiamo riassaporato l'essere fuori dai nostri schemi, quelli che ci stanno davvero molto stretti. Abbiamo assaporato nuovamente il vivere in vacanza, senza pensare ai problemi quotidiani e alle cose che accadono a noi e intorno a noi. E abbiamo capito, per l'ennesima volta, che siamo cittadini del mondo e piccoli granelli di un immenso pianeta. Che viaggiare non costa niente se si riesce ad adattarsi. Che essere curiosi è fondamentale e che Gigi ed io siamo una squadra, e siamo davvero camaleontici. Ci piace tantissimo viaggiare e ci piace adattarci a situazioni scomode e lontane dal nostro “normale”. Ci piace tanto stare al caldo; le piccole difficoltà logistiche e la gente diversa da noi. Ci piace stare tra persone “estranee”, ci piace l'America, così come la sua parte opposta, la parte di Asia che abbiamo visto. Ci piace il mondo e, salute permettendo, finché potremo, ne assaporeremo sempre un pezzetto in più. 

Nel ringraziare chi ci ha seguito e chi no, per primo ringrazio il mio Dio che ci ha fatto tornare a casa… almeno per un po’. 


HOTEL: Casa 





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